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Quaderno di viaggio: 18/08/2014

Appunti tratti dai miei quaderni di viaggio

18/08/2014 - Val di Susa

Finalmente, dopo tanto cattivo tempo e condizionato dai problemi di salute di una mia familiare, sono riuscito a riservarmi una giornata da dedicare interamente al mio cavallo e a me stesso.

Sentivo la necessità di una “sosta” per trovare un momento in cui non avrei dovuto pensare a niente.

Le previsioni meteo davano una finestra di bel tempo proprio nel giorno in cui sarei potuto assentarmi da casa e pensai che fosse l’occasione giusta per concedermi una giornata in sella al mio cavallo nei boschi della Collina Morenica di Rivoli/Avigliana. Decisi pure che sarebbe stato molto bello fare la passeggiata in perfetta solitudine.

Sveglia di mattino presto ed in sella alle 8. Lucky, dopo tanto poltrire nel box, sicuramente non si aspettava una giornata di “festa”!

Trekking Collina Morenica, BoscoTrekking Collina Morenica, Bosco

Verso le 9,30 siamo già nei boschi della Collina Morenica. Il tempo è perfetto, il cielo è sereno, solo qualche nuvola si muove qua e là con indolenza. Il caldo comincia a farsi sentire, ma Lucky ed io siamo già nel bosco al riparo dai raggi del sole e dalla calura. L’andatura è lenta, per gustare i suoi profumi ed i suoi silenzi. I sentieri sono immersi in una vegetazione così folta da formare una lunga galleria dalle pareti verdi. Le fronde sembrano intrecciate ad arte per oscurare il cielo sopra di noi e per darci una deliziosa frescura, la luce vi penetra a malapena.

Verso le 12, senza aver incontrato un essere umano (ma com’è possibile che la Collina Morenica sia così poco conosciuta!), ci fermiamo nella radura che io ho battezzato “la radura dei ciliegi” perché è tutta circondata da ciliegi selvatici che in primavera mostrano tutto il loro splendore. Lì, mentre Lucky pascola tranquillamente, io consumo il mio pranzo a base della solita scatoletta di tonno. La radura si trova alle spalle di Reano, a fianco del sentiero che porta a Moncuni.

Trekking Collina Morenica, la radura dei ciliegiTrekking Collina Morenica, la radura dei ciliegi

Verso le 15 lasciamo la radura e ci inoltriamo sui sentieri del ritorno.

Verso le 19 facciamo l’ingresso nel cortile della nostra scuderia di Alpignano.

E’ stata una bellissima giornata che mi ha suggerito una breve riflessione sul BOSCO.

Il bosco è un rifugio, un luogo ideale per concedere una sosta al proprio corpo e al proprio spirito.

I suoi profumi, i suoi silenzi, i suoi contrasti di luci fioche e di ombre profonde ma, soprattutto, il sentirsi sempre osservati dagli occhi timorosi dei suoi abitanti, lo rendono misterioso e magico.

Non tradisce mai.

Trekking Collina Morenica, Bosco

Il bosco vicino alla mia casa natia sulle colline dell’Oltre Po Pavese, mi sedusse fin da bambino. Il suo fascino, fantasioso e surreale, ha sempre esercitato su di me un’attrazione irresistibile. Era la mia meta preferita, mi addentravo nel bosco e subito mi sentivo felice. Allora, conoscevo ogni suo angolo, ogni suo albero, ogni suo cespuglio.

Ero bravissimo a trovare i nidi degli uccelli, anche quelli più nascosti nel folto delle chiome degli alberi e, per raggiungere il punto più favorevole di osservazione, non esitavo a saltare da una pianta all’altra facendole oscillare a mo’ di catapulta. Volevo conoscere il comportamento degli uccelli nel loro ambiente naturale e vedere come facessero a nutrire i pulcini, molto attento a non disturbarli.

Sapevo quando le uova di “quel nido di ghiandaia” si sarebbero dischiuse o quando i pulcini di “quel nido di merlo” avrebbero lasciato la loro casa per affrontare la vita, così come sapevo quando i frutti di “quel ciliegio selvatico” sarebbero stati maturi.

Ricordo che quando le cose non andavano come avrei voluto, scappavo a sdraiarmi sull’erba della mia radura preferita per contemplare la cima degli alberi che si stagliavano nel cielo azzurro; lì, avvolto nel silenzio, trovavo la mia serenità e finivo per addormentarmi. Altre volte mi sedevo su un’altura, ai bordi del bosco, per rimirare, affascinato, i raggi del sole che penetravano, come lame lucenti, tra gli alberi o per “ascoltare” il vento.

Quando il vento arriva dalla vallata ti porta i profumi e le voci che incontra nel suo cammino, ti accarezza il viso e se ne va per la sua strada. E’ indimenticabile quel caratteristico profumo che ti porta dal sottobosco! Quella, era anche l’altura in cui mi m’incontravo, già ragazzetto, con Angela, una ragazzina mia coetanea che veniva a trascorrere le vacanze dai nonni. Angela era bellissima, dai profondi occhi neri e dalle labbra carnose che profumavano di fragola. Erano i momenti in cui la fantasia volava in piena libertà!

Ogni volta che mi capita di ritornare al mio paese, è fortissima la tentazione di entrare nel “mio bosco” per ripercorrere quei sentieri che videro il trascorrere del tempo migliore della mia vita, ma sempre prevale in me la paura di rovinare i ricordi e di non ritrovare la stessa atmosfera di allora e, con un groppo in gola, mi allontano silenzioso.

Ancora adesso, quando percorro con il mio cavallo un sentiero di un bosco, quella sensazione di mistero, di magia, di pace e di serena solitudine si rinnova in continuazione con la stessa intensa emozione della mia infanzia.

Quando devo ritrovare me stesso o quando ho bisogno di una sosta, so sempre dove rifugiarmi!

 

Trekking Collina Morenica, i cinghiali

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