Percorso:
Scuderia Corteira, Caselette, pista tagliafuoco bassa, zona attrezzata Rivera, Bonino, Pilone Mollar, pista tagliafuoco alta, zona attrezzata Rivera, pista tagliafuoco bassa, scuderia Corteira
Base di partenza e di arrivo: Scuderia Corteira – Alpignano (TO)
Tempo di percorrenza: 5 ore
BREVI CONSIDERAZIONI SUL TREKKING:
Il Musinè offre un'eccezionale panorama su Torino, sulla Collina Morenica, sulla Sacra di San Michele e sulla Valle Susa.
Il tracciato del percorso più frequentato si sviluppa in un continuo alternarsi di pendii aridi e spogli ed altri ricoperti da una vegetazione molto fitta e rappresenta un insieme paesaggistico molto interessante. Con i suoi continui saliscendi e grazie alla sua felice esposizione, costituisce una palestra ideale per l'allenamento del cavallo, in preparazione di impegni importanti, e un'ottima destinazione per le uscite invernali quando altrove sono impossibili per il gelo.
Monte Musinè tra magia, leggende e misteri
Il Musinè (1150 m) si trova all’ingresso della Val Susa, è la montagna più vicina a Torino (a circa 20/ 25 km) e la più orientale della cresta spartiacque che separa il bacino della Dora da quello della Stura.
Il Monte è sempre stato al centro di leggende, di misteri e di magie di ogni tipo. Perfino sul nome -MUSINE’- si discute da sempre se deriva da un’espressione dialettale piemontese, “monte degli asini”, o da una o più varianti del termine derivato da “vicus”= villaggio.
Sono tanti i motivi per i quali il Monte Musinè è considerato “misterioso”:
- vi sarebbe una grotta nella quale periodicamente si darebbero appuntamento streghe e maghi.
- sembra che il monte amplifichi le facoltà extrasensoriali di ognuno di noi.
- sembra che nella zona compaiono misteriosi bagliori azzurri e fluorescenti.
- sembra che sia sede di una base aliena e che ci siano frequenti avvistamenti di UFO.
- sembra che ai piedi del Musinè ci sia una zona d’interferenza che oscura le trasmissioni radio.
Sul Musinè è strana anche la distribuzione della vegetazione, è ricca ai piedi del monte ma molto rada non appena cresce l’altitudine. Sembra che ciò sia dovuto alle emanazioni radioattive di una base segreta o, secondo una leggenda più antica, a una processione senza soste di anime dannate.
Nel versante verso Brione/Val della Torre la parte bassa del Musinè è caratterizzata da una vasta zona paludosa, assolutamente inaspettata!
Secondo alcune leggende, sarebbe proprio sul Musinè che apparve, nel 312 d.C., all’imperatore romano Costantino una croce fiammeggiante con la scritta “in Hoc Signo Vinces” (in questo segno vincerai). L’apparizione avvenne proprio alla vigilia della battaglia che si svolse nella pianura tra Alpignano e Rivoli nella quale Costantino sconfisse il pagano Massenzio. Quella visione e la successiva vittoria in battaglia, indussero l’imperatore Costantino a convertirsi al cristianesimo e da quel momento fu riconosciuta la libertà di culto per tutte le religioni e finirono le persecuzioni contro i cristiani.
Per ricordare quella battaglia del 312 d.C.(chiamata la Battaglia di Torino), in cima al Monte Musinè fu costruita nel 1901 una gigantesca croce in cemento con la seguente scritta:
“IN HOC SIGNO VINCES – A PERPETUO RICORDO DELLA VITTORIA DEL CRISTIANESIMO CONTRO IL PAGANESIMO RIPORTATA IN VIRTU’ DELLA CROCE NELLA VALLE SOTTOSTANTE IN PRINCIPIO DEL SECOLO IV SUA MAESTA’ IL RE VITTORIO EMANUELE III MARCH. MEDICI SEN. DEL REGNO CONT. CARLO E CONT. GIULIA CAYS DI CASELETTE”
Sul Musinè vi sono molti reperti storici e un’intera mappa celeste scolpita sulla roccia.
Altre leggende e molti misteri si rincorrono senza sosta e proprio per questo il Musinè è molto conosciuto dagli amanti delle cose inesplicabili.
Io, che ho frequentato molto e che frequento tutt’ora il Musinè con il mio cavallo, non ho mai visto o incontrato stranezze. Ho sempre e solo incontrato altri cavalieri, molti escursionisti a piedi o in bici, volpi, caprioli, tante tracce di cinghiali e alcune vipere!
Penso che niente possa illustrare il territorio meglio di alcune foto:
Monte Musiné
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